Mq: 650
Costo: V: 198,000
In zona periferica di Racale, logisticamente situata al centro di un triangolo che comprende Racale, Taviano e Mancaversa, immersa in circa 4000 mq di giardino con alberi da frutto e di ulivo, proponiamo in vendita villa signorile. La soluzione si compone da un ampio ingresso, tre camere da letto, doppi servizi e un ampio garage. Adiacente alla struttura è situato un locale commerciale attualmente adibito a bar di circa 150 mq. Ottimo investimento per ogni tipo di esigenza, dal turistico - ricettivo all'abitativo. Il territorio di Racale fu abitato sin dall'antichità; i resti di una specchia (tra le meglio conservate del salento) e del dolmen Ospina nelle immediate campagne circostanti confermano che la zona fu popolata quasi certamente sin dall'età preistorica. Popolazioni messapiche, greche e romane si succedettero nel corso dei secoli. Due sono le ipotesi circa l'origine dell'abitato e del nome di Racale. Da alcuni documenti rinvenuti il paese potrebbe avere origine romana e sarebbe stato fondato da Eraclio, un liberto romano a cui si deve anche lo stemma della città (la lupa che allatta i due gemelli, Romolo e Remo, secondo la tipica simbologia romana). Un'altra tesi ipotizza che nel luogo in cui sorge Racale, in epoca greca, si trovasse un sito di culto dedicato all'eroe della mitologia Eracle (Ercole). Subì le incursioni e le aggressioni ad opera di popolazioni barbare provenienti dal mare. In epoca normanna visse un periodo di prosperità e pace che determinò la formazione di una piccola città a pianta quadrangolare. Da questo momento storico varie furono le famiglie feudatarie che ne detennero il possesso fino all'eversione della feudalità avvenuta nel 1806. I primi a possedere Racale furono, nel XII secolo, i De Tallia, famiglia normanna. In seguito fu feudo per oltre un secolo di un ramo della nobile famiglia ravellese Della Marra, i cui principali esponenti furono Pietro (1250), Risone II, Giovanotto de Marra, Riccardo. Ultimo discendente del ramo fu un altro Riccardo, morto nel 1470, i cui figli, Giovanni e Menga, non ereditarono alcun feudo perché già alienati. Passò quindi all'importante famiglia senese dei Tolomei di cui faceva parte Pia dei Tolomei celebrata da Dante nella Divina Commedia e che diede i natali proprio a Racale a Marc'Antonio Tolomei vescovo di Lecce dal 1485 al 1498. Sotto questa famiglia la città conobbe un periodo di floridezza e di crescita demografica tanto da farne uno dei centri più popolosi del salento dell'epoca in particolare con la contessa Porzia. In seguito toccò ai Guevara, ai De Franchis e infine ai baroni Basurto. Particolarmente significativo fu, per la storia della città di Racale, il terremoto del 1743 in seguito al quale venne distrutta l'antica chiesa parrocchiale del XII secolo, ripristinata poi nel 1756. - Classe: G
Mq: 130
Costo: V: 128,000
A poca distanza dal mare, nello splendido scenario di Torre Suda, marina di Racale, proponiamo in vendita villetta indipendente signorile. La soluzione si distribuisce su due livelli, piano terra e seminterrato, uno speculare all'altro. Su entrambi i piani vi è un comodo soggiorno con angolo cottura, due camere da letto matrimoniali, e bagno. Dispongono inoltre di terrazzini abitabili a livello con ingressi separati e quindi indipendenti ed è grazie a questo che l'immobile si presta al meglio per ogni tipo di esigenza sia abitativo che turistico. L'area solare di esclusiva proprietà con vista mare. La viletta viene venduti completa di arredo e impianto di condizionamento. CHIAVI IN MANO!!! Torre Suda è l'unica frazione di Racale in provincia di Lecce. Si trova nel Salento sud-occidentale e prende il nome da una torre costiera a forma circolare, alta 13,5 metri, costruita nel XV secolo a baluardo delle scorrerie dei turchi. Il mare pulito, le piccole baie naturali e la macchia mediterranea ne fanno una meta turistica estiva di rilievo lungo la costa ionica salentina[1]. La piccola chiesetta situata di fronte alla piazzetta San Marco è dedicata alla B.V. Maria Stella del Mare. Da poco è stata eletta a sede parrocchiale, la cui festa si svolge la prima domenica dopo Ferragosto con la tradizionale Cuccagna a mare, nel cosiddetto "Canale t'urpe" La torre fu eretta nel XVI secolo contro le incursioni turche che devastavano la penisola salentina. Ha una base scarpata e, sopra il cordolo, si sviluppa con un corpo cilindrico fino al coronamento di piccoli beccatelli. In sommità sono presenti una caditoia e la garitta di vedetta. Una scalinata conduce alla porta levatoia del primo piano, nel quale è presente un ambiente ottagonale con volta a spicchi. La base è occupata della cisterna. Comunicava visivamente a sud con Torre Sinfonò, nel comune di Alliste, a nord con Torre del Pizzo, nel comune di Gallipoli. Il nome "Suda" deriva dalla località su cui sorge la torre, quindi è preesistente ad essa, di origine greca, significa "fortificazione". In un'altra versione sulle origini del nome, si racconta che il nome "Suda" sia legato alla speciale caratteristica dell'acqua presente un tempo nella cisterna che "trasudava" dalle pareti esterne alla torre. - Classe: G
Mq: 360
Costo: Riservato
In zona centrale, proponiamo soluzione indipendente su due livelli. Piano terra un locale commerciale finito di circa 180 mq, molto luminoso con 2 bagni e giardino. Piano primo rustico allo stato avanzato di circa 180 mq composto da soggiorno con cucinotto open space, salotto, due camere da letto, 2 servizi, cabina armadio, predisposizione per camino, e area solare di proprietà. Il territorio di Racale fu abitato sin dall'antichità; i resti di una specchia (tra le meglio conservate del salento) e del dolmen Ospina nelle immediate campagne circostanti confermano che la zona fu popolata quasi certamente sin dall'età preistorica. Popolazioni messapiche, greche e romane si succedettero nel corso dei secoli. Due sono le ipotesi circa l'origine dell'abitato e del nome di Racale. Da alcuni documenti rinvenuti il paese potrebbe avere origine romana e sarebbe stato fondato da Eraclio, un liberto romano a cui si deve anche lo stemma della città (la lupa che allatta i due gemelli, Romolo e Remo, secondo la tipica simbologia romana). Un'altra tesi ipotizza che nel luogo in cui sorge Racale, in epoca greca, si trovasse un sito di culto dedicato all'eroe della mitologia Eracle (Ercole). Subì le incursioni e le aggressioni ad opera di popolazioni barbare provenienti dal mare. In epoca normanna visse un periodo di prosperità e pace che determinò la formazione di una piccola città a pianta quadrangolare. Da questo momento storico varie furono le famiglie feudatarie che ne detennero il possesso fino all'eversione della feudalità avvenuta nel 1806. I primi a possedere Racale furono, nel XII secolo, i De Tallia, famiglia normanna. In seguito fu feudo per oltre un secolo di un ramo della nobile famiglia ravellese Della Marra, i cui principali esponenti furono Pietro (1250), Risone II, Giovanotto de Marra, Riccardo. Ultimo discendente del ramo fu un altro Riccardo, morto nel 1470, i cui figli, Giovanni e Menga, non ereditarono alcun feudo perché già alienati. Passò quindi all'importante famiglia senese dei Tolomei di cui faceva parte Pia dei Tolomei celebrata da Dante nella Divina Commedia e che diede i natali proprio a Racale a Marc'Antonio Tolomei vescovo di Lecce dal 1485 al 1498. Sotto questa famiglia la città conobbe un periodo di floridezza e di crescita demografica tanto da farne uno dei centri più popolosi del salento dell'epoca in particolare con la contessa Porzia. In seguito toccò ai Guevara, ai De Franchis e infine ai baroni Basurto. Particolarmente significativo fu, per la storia della città di Racale, il terremoto del 1743 in seguito al quale venne distrutta l'antica chiesa parrocchiale del XII secolo, ripristinata poi nel 1756. - Classe: G
Mq: 120
Costo: V: 190,000
In zona centrale, a soli 300 mt dalle più belle spiagge del basso Salento, proponiamo abitazione indipendente su tre piani. La soluzione si compone di tre bilocali con accessi indipendenti, composti da soggiorno con angolo cottura, camera da letto matrimoniale bagno e uscita esterna in veranda o sui balconi. La casa è completa di arredo e condizionatori. Ottimo investimento! E' inoltre possibile acquistare i singoli piani: piano terra € 78.000,00. Piano primo € 68.000,00. Piano secondo € 58.000,00. Torre San Giovanni (Santu Sciuvanni in dialetto salentino) è una località balneare salentina posta sul Mar Ionio, in provincia di Lecce. È frazione del comune di Ugento, da cui dista circa 5 km, posta tra Torre Mozza e le marine di Alliste, sorge a 3 metri sul livello del mare con 430 abitanti durante tutto l'anno e oltre 50.000 residenti durante il periodo estivo.Torre San Giovanni ha una storia antica almeno quanto la città di cui è recentemente diventata frazione, dopo esserne stata da sempre marina. Tutto lascia supporre che questo approdo marittimo abbia rivestito una certa importanza strategica sin dai tempi della messapica cittadina di Ozan (rinominata Uxentum dai Romani e quindi Ugento). Ciò è confermato dalla presenza dei resti archeologici di un tratto di mura messapiche, situate proprio ai piedi della torre che dà il nome alla zona, databili intorno al 500 a.C. A partire dal secondo secolo a.C., sotto dominazione romana, il porto venne presumibilmente utilizzato anche come "scalo" militare, assumendo un rilevante ruolo nelle campagne di guerra che periodicamente modificavano la morfologia di questo territorio. Nella zona prospiciente alle mura messapiche sono stati ritrovati anche dei resti di un insediamento abitativo romano, il che conferma l'importanza del presidio di questo tratto di costa.Tra alterne vicende, il territorio di Torre San Giovanni si trovò ad essere abbandonato dalla popolazione al comparire del flagello della malaria. Fattori geografici e climatici, infatti, permisero la formazione di estese zone paludose, che non tardarono ad essere infestate dalla zanzara anofele e quindi indussero gli abitanti a spostarsi verso l'entroterra. Questa situazione di abbandono si protrasse fino alla metà del XX secolo quando, in seguito alla bonifica e al recupero dei territori attuata dal governo fascista, il piccolo borgo tornò a popolarsi, inizialmente solo dai pescatori che attraccavano la propria barca al porto (le case costruite nelle immediate vicinanze dell'approdo risultano infatti essere le più "datate"). Risale poi agli anni settanta l'inizio dell'interesse dal punto di vista turistico, e la conseguente costruzione di ville, alberghi e villaggi, fino all'epoca attuale, che vede Torre San Giovanni località di primo piano, segnalata nei cataloghi di tutti i tour operator e ai primi posti per quanto riguarda la ricettività e l'offerta di posti letto tra tutte le località balneari del Salento - Classe: G
Mq: 105
Costo: V: 89,000
A Mare Verde, marina di Ugento, a pochissima distanza dal mare, proponiamo in vendita 2 bilocali ai quali si accede da un ampio spazio esterno di pertinenza. Entrambi si compongono da soggiorno con angolo cottura, comoda camera da letto e bagno. Dispongono inoltre di area solare di esclusiva proprietà con meravigliosa vista mare. Ottimo investimento! Torre San Giovanni ha una storia antica almeno quanto la città di cui è recentemente diventata frazione, dopo esserne stata da sempre marina. Tutto lascia supporre che questo approdo marittimo abbia rivestito una certa importanza strategica sin dai tempi della messapica cittadina di Ozan (rinominata Uxentum dai Romani e quindi Ugento). Ciò è confermato dalla presenza dei resti archeologici di un tratto di mura messapiche, situate proprio ai piedi della torre che dà il nome alla zona, databili intorno al 500 a.C. A partire dal secondo secolo a.C., sotto dominazione romana, il porto venne presumibilmente utilizzato anche come "scalo" militare, assumendo un rilevante ruolo nelle campagne di guerra che periodicamente modificavano la morfologia di questo territorio. Nella zona prospiciente alle mura messapiche sono stati ritrovati anche dei resti di un insediamento abitativo romano, il che conferma l'importanza del presidio di questo tratto di costa. Tra alterne vicende, il territorio di Torre San Giovanni si trovò ad essere abbandonato dalla popolazione al comparire del flagello della malaria. Fattori geografici e climatici, infatti, permisero la formazione di estese zone paludose, che non tardarono ad essere infestate dalla zanzara anofele e quindi indussero gli abitanti a spostarsi verso l'entroterra. Questa situazione di abbandono si protrasse fino alla metà del XX secolo quando, in seguito alla bonifica e al recupero dei territori attuata dal governo fascista, il piccolo borgo tornò a popolarsi, inizialmente solo dai pescatori che attraccavano la propria barca al porto (le case costruite nelle immediate vicinanze dell'approdo risultano infatti essere le più "datate"). Risale poi agli anni settanta l'inizio dell'interesse dal punto di vista turistico, e la conseguente costruzione di ville, alberghi e villaggi, fino all'epoca attuale, che vede Torre San Giovanni località di primo piano, segnalata nei cataloghi di tutti i tour operator e ai primi posti per quanto riguarda la ricettività e l'offerta di posti letto tra tutte le località balneari del Salento.La torre rappresenta il sito più antico dell'intero villaggio e costituisce, oltre che un punto di riferimento terrestre e marittimo di grande utilità e importanza, anche una tangibile testimonianza dei fasti ricoperti da Ugento e dal suo territorio nel passato. Voluta da Carlo V nel XVI secolo come sito di difesa contro i saraceni[2], si trova su un piccolo promontorio proteso in mare che divide idealmente a metà la costa ugentina. A nord infatti, si estende la parte rocciosa, piuttosto bassa quasi ovunque, mentre a sud, oltrepassata la zona del port - Classe: G
Mq: 120
Costo: V: 82,000
Adiacente al centro storico di Felline, proponiamo in vendita abitazione indipendente posta al piano terra. La soluzione si compone di ingresso, salone, cucina abitabile, 2 camere da letto, servizio e ripostiglio. Dispone inoltre di giardino retrostante con vano caldaia e area solare di proprietà. Felline è una frazione di 1.408 abitanti del comune di Alliste in provincia di Lecce. Il territorio è stato abitato fin dalla preistoria come testimoniato dalla presenza di alcuni menhir. Il primo nucleo abitato è sorto probabilmente nel III secolo a.C. in periodo romano. Numerosi ritrovamenti archeologici fanno ipotizzare che Felline sia sorto come sobborgo della vicina città messapica di Ugento, la dove era presente un importante centro per la produzione della ceramica. Il terreno argilloso si prestava infatti direttamente alla produzione in loco. Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente, Felline conobbe un periodo di declino. Indicato nei testi antichi come terra di greci, presenta numerose testimonianze bizantine. Data la vicinanza al mare fu più volte distrutta e rischiò di scomparire definitivamente a causa delle invasioni di Saraceni e Veneziani (1480). Secondo la tradizione parte della popolazione scampata ai massacri fondò i vicini centri di Melissano e di Alliste, paesi entrambi non visibili direttamente dal mare. Tra il 1560 e il 1570, proprio contro la minaccia turca, venne eretta lungo la costa la Torre Sinfonò. In età medievale il casale di Felline fu assegnato da Tancredi d'Altavilla alla famiglia Bonsecolo, la quale edificò il castello. Fra il XV e il XVI secolo il feudo appartenne ai De Noha. Dal XVI al XVIII secolo si avvicendarono le famiglie Tolomei, Cappello, Pignatelli, Acquaviva, De Capua e d'Amore. Gli ultimi feudatari furono gli Oliva e infine gli Scategni, che governarono il feudo fino al 1806, anno dell'eversione feudale. - Classe: G
Mq: 90
Costo: V: 95,000
Posto a due passi dal lungomare e vicino ad ogni servizio, proponiamo piano terra con veranda fronte e retro e posto auto in corte privata. La soluzione è composta da ampio ingresso, cucina abitabile con grande camino e accesso in veranda fronte casa. Il disimpegno porta alla zona notte composta da cameretta con uscita in balcone retrostante, camera padronale con balcone e affaccio retrostante in corte privata, bagno e ulteriore ingresso retrostante dalla corte privata con posto auto. Torre San Giovanni ha una storia antica almeno quanto la città di cui è recentemente diventata frazione, dopo esserne stata da sempre marina. Tutto lascia supporre che questo approdo marittimo abbia rivestito una certa importanza strategica sin dai tempi della messapica cittadina di Ozan (rinominata Uxentum dai Romani e quindi Ugento). Ciò è confermato dalla presenza dei resti archeologici di un tratto di mura messapiche, situate proprio ai piedi della torre che dà il nome alla zona, databili intorno al 500 a.C. A partire dal secondo secolo a.C., sotto dominazione romana, il porto venne presumibilmente utilizzato anche come "scalo" militare, assumendo un rilevante ruolo nelle campagne di guerra che periodicamente modificavano la morfologia di questo territorio. Nella zona prospiciente alle mura messapiche sono stati ritrovati anche dei resti di un insediamento abitativo romano, il che conferma l'importanza del presidio di questo tratto di costa.Tra alterne vicende, il territorio di Torre San Giovanni si trovò ad essere abbandonato dalla popolazione al comparire del flagello della malaria. Fattori geografici e climatici, infatti, permisero la formazione di estese zone paludose, che non tardarono ad essere infestate dalla zanzara anofele e quindi indussero gli abitanti a spostarsi verso l'entroterra. Questa situazione di abbandono si protrasse fino alla metà del XX secolo quando, in seguito alla bonifica e al recupero dei territori attuata dal governo fascista, il piccolo borgo tornò a popolarsi, inizialmente solo dai pescatori che attraccavano la propria barca al porto (le case costruite nelle immediate vicinanze dell'approdo risultano infatti essere le più "datate"). Risale poi agli anni settanta l'inizio dell'interesse dal punto di vista turistico, e la conseguente costruzione di ville, alberghi e villaggi, fino all'epoca attuale, che vede Torre San Giovanni località di primo piano, segnalata nei cataloghi di tutti i tour operator e ai primi posti per quanto riguarda la ricettività e l'offerta di posti letto tra tutte le località balneari del Salento[1].La torre rappresenta il sito più antico dell'intero villaggio e costituisce, oltre che un punto di riferimento terrestre e marittimo di grande utilità e importanza, anche una tangibile testimonianza dei fasti ricoperti da Ugento e dal suo territorio nel passato. - Classe: G
Mq: 75
Costo: V: 85,000
In zona ben servita di Torre San Giovanni, a poca distanza dal mare, proponiamo in vendita abitazione indipendente posta al piano 1°. La soluzione è composta da ingresso in soggiorno con angolo cottura, due camera da letto e bagno. Dispone di balcone antistante, terrazzino retrostante e area solare di esclusiva proprietà. La soluzione viene venduta completa di arredo. Ottimo investimento! Torre San Giovanni ha una storia antica almeno quanto la città di cui è recentemente diventata frazione, dopo esserne stata da sempre marina. Tutto lascia supporre che questo approdo marittimo abbia rivestito una certa importanza strategica sin dai tempi della messapica cittadina di Ozan (rinominata Uxentum dai Romani e quindi Ugento). Ciò è confermato dalla presenza dei resti archeologici di un tratto di mura messapiche, situate proprio ai piedi della torre che dà il nome alla zona, databili intorno al 500 a.C. A partire dal secondo secolo a.C., sotto dominazione romana, il porto venne presumibilmente utilizzato anche come "scalo" militare, assumendo un rilevante ruolo nelle campagne di guerra che periodicamente modificavano la morfologia di questo territorio. Nella zona prospiciente alle mura messapiche sono stati ritrovati anche dei resti di un insediamento abitativo romano, il che conferma l'importanza del presidio di questo tratto di costa.Tra alterne vicende, il territorio di Torre San Giovanni si trovò ad essere abbandonato dalla popolazione al comparire del flagello della malaria. Fattori geografici e climatici, infatti, permisero la formazione di estese zone paludose, che non tardarono ad essere infestate dalla zanzara anofele e quindi indussero gli abitanti a spostarsi verso l'entroterra. Questa situazione di abbandono si protrasse fino alla metà del XX secolo quando, in seguito alla bonifica e al recupero dei territori attuata dal governo fascista, il piccolo borgo tornò a popolarsi, inizialmente solo dai pescatori che attraccavano la propria barca al porto (le case costruite nelle immediate vicinanze dell'approdo risultano infatti essere le più "datate"). Risale poi agli anni settanta l'inizio dell'interesse dal punto di vista turistico, e la conseguente costruzione di ville, alberghi e villaggi, fino all'epoca attuale, che vede Torre San Giovanni località di primo piano, segnalata nei cataloghi di tutti i tour operator e ai primi posti per quanto riguarda la ricettività e l'offerta di posti letto tra tutte le località balneari del Salento. La torre rappresenta il sito più antico dell'intero villaggio e costituisce, oltre che un punto di riferimento terrestre e marittimo di grande utilità e importanza, anche una tangibile testimonianza dei fasti ricoperti da Ugento e dal suo territorio nel passato. Voluta da Carlo V nel XVI secolo come sito di difesa contro i saraceni[2], si trova su un piccolo promontorio proteso in mare che divide idealmente a metà la costa ugentina. A nord infatti, si estende la parte rocciosa, piuttosto bassa quasi ovunque, ment - Classe: G
Mq: 60
Costo: V: 48,000
Ad Alliste quasi alle porte di Racale, proponiamo in vendita abitazione indipendente posta al piano terra. La soluzione si compone da ingresso, due camere da letto con volta a stella, cucina abitabile, bagno e giardinetto retrostante. Dispone inoltre di area solare di esclusiva proprietà. Alliste si colloca in una valle compresa tra la "Serra orientale" e la "Serra costiera", presso la costa del mar Ionio. Il territorio è caratterizzato da lievi alture, formate da compatti calcari mesozoici; raggiunge la massima altitudine in località Madonna dell'Alto (86 m. s.l.m.) La costa è bassa e rocciosa e la pianura è costituita da formazioni più recenti (calcareniti del Salento e formazioni di Gallipoli, costituite da sabbie argillose). Dal sostrato roccioso dipendono i tipi di terreno, dei quali i più diffusi sono quelli argillosi e le terre rosse, mentre occupano un'estensione ridotta le terre brune ed i terreni tufacei.a presenza umana nel territorio allistino risale al Paleolitico inferiore: nelle "Grotticelle del Ninfeo" si sono rinvenute tracce di frequentazione, con un centinaio di manufatti litici di facies epigravettiana, comprendenti lame, punte bulini e raschiatoi. La località "Ninfeo" (zona comprendente l'area da Masseria Canne all'omonima Masseria Ninfeo) venne frequentata ancora nel Mesolitico (strumenti denticolati) e nel Neolitico (frammenti ceramici). Al II millennio a.C. risale il "menhir di Terenzano" e le specchie di "Sciuppano" e "dell'Alto". Dalla demolizione della "specchia dell'Alto", negli anni sessanta, emersero frammenti ceramici databili dall'età del bronzo all'epoca tardo-imperiale romana e connessi probabilmente al culto di qualche divinità della natura. Nei pressi, intorno all'anno 1000 venne costruita dai monaci basiliani una piccola chiesa rupestre, che testimonia la continuità del culto[7], poi divenuta l'abbazia minore della "Madonna dell'Alto". Il territorio passò nel II secolo a.C. sotto la dominazione romana: la frequentazione è attestata dai ritrovamenti di ceramica domestica e monete disseminati nei campi: la zona, probabilmente paludosa era incolta e destinata al pascolo e alla caccia. Nella frazione di Felline venne impiantata una fornace, attiva fino al I secolo a.C., intorno al quale si sviluppò probabilmente un piccolo nucleo abitato (il toponimo di "Felline" deriverebbe dal termine latino figlinae, ossia laboratori artigianali per la produzione della ceramica Secondo la tradizione orale, Alliste deve la sua origine ad un gruppo di profughi che, fuggiti da Felline, incendiata dai Saraceni, fondarono un nuovo paese, a cui diedero il nome di Alliste, in ricordo delle ali con cui un angelo li avrebbe avvolti durante la fuga rendendoli invisibili ai nemici[9]. Alla base della leggenda vi sono alcuni elementi reali: le incursioni saracene, frequenti nella zona tra il IX e il X secolo, il culto dell'angelo (un cherubino o san Michele Arcangelo) e la posteriorità di Alliste rispetto a Felline. - Classe: G
Mq: 40
Costo: V: 39,000
In zona centralissima proponiamo storica abitazione volta a stella e pavimentazione orginale. La soluzione è composta da 2 camere, cucina abitabile con camino grande, vano dispensa, bagno, giardino retrostante e area solare di proprietà. Il territorio di Racale fu abitato sin dall'antichità; i resti di una specchia (tra le meglio conservate del salento) e del dolmen Ospina nelle immediate campagne circostanti confermano che la zona fu popolata quasi certamente sin dall'età preistorica. Popolazioni messapiche, greche e romane si succedettero nel corso dei secoli. Due sono le ipotesi circa l'origine dell'abitato e del nome di Racale. Da alcuni documenti rinvenuti il paese potrebbe avere origine romana e sarebbe stato fondato da Eraclio, un liberto romano a cui si deve anche lo stemma della città (la lupa che allatta i due gemelli, Romolo e Remo, secondo la tipica simbologia romana). Un'altra tesi ipotizza che nel luogo in cui sorge Racale, in epoca greca, si trovasse un sito di culto dedicato all'eroe della mitologia Eracle (Ercole). Subì le incursioni e le aggressioni ad opera di popolazioni barbare provenienti dal mare. In epoca normanna visse un periodo di prosperità e pace che determinò la formazione di una piccola città a pianta quadrangolare. Da questo momento storico varie furono le famiglie feudatarie che ne detennero il possesso fino all'eversione della feudalità avvenuta nel 1806. I primi a possedere Racale furono, nel XII secolo, i De Tallia, famiglia normanna. In seguito fu feudo per oltre un secolo di un ramo della nobile famiglia ravellese Della Marra, i cui principali esponenti furono Pietro (1250), Risone II, Giovanotto de Marra, Riccardo. Ultimo discendente del ramo fu un altro Riccardo, morto nel 1470, i cui figli, Giovanni e Menga, non ereditarono alcun feudo perché già alienati. Passò quindi all'importante famiglia senese dei Tolomei di cui faceva parte Pia dei Tolomei celebrata da Dante nella Divina Commedia e che diede i natali proprio a Racale a Marc'Antonio Tolomei vescovo di Lecce dal 1485 al 1498. Sotto questa famiglia la città conobbe un periodo di floridezza e di crescita demografica tanto da farne uno dei centri più popolosi del salento dell'epoca in particolare con la contessa Porzia. In seguito toccò ai Guevara, ai De Franchis e infine ai baroni Basurto. Particolarmente significativo fu, per la storia della città di Racale, il terremoto del 1743 in seguito al quale venne distrutta l'antica chiesa parrocchiale del XII secolo, ripristinata poi nel 1756. - Classe: G